Il concetto di settimana lavorativa corta, che prevede quattro giorni lavorativi con lo stesso stipendio, ha guadagnato sempre più popolarità come soluzione per migliorare la produttività e il benessere dei lavoratori.
Anche in Italia, grandi aziende come Intesa Sanpaolo e Lamborghini hanno iniziato a sperimentare questo modello.
Ma quali sono i benefici e le sfide della settimana corta nel contesto italiano?
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La settimana corta in Italia: quali aziende la applicano?
La settimana lavorativa corta è un modello che riduce il numero di giorni lavorativi da cinque a quattro, mantenendo invariato il salario.
In Italia, alcune grandi aziende hanno deciso di abbracciare la settimana corta, adattando questo modello alle esigenze specifiche del contesto italiano.
Intesa Sanpaolo ha avviato una sperimentazione della settimana lavorativa corta per una parte del personale. I dipendenti possono lavorare per quattro giorni alla settimana, svolgendo però nove ore giornaliere per non ridurre troppo le ore totali settimanali.
Lamborghini ha intrapreso una sperimentazione simile, con una settimana corta che permette anche agli operai una riduzione di 31 giornate di lavoro in un anno.
SACE, società pubblica italiana, ha lanciato SACE Flex4Future, un’iniziativa che include la settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria per 950 dipendenti, senza riduzioni salariali.
Luxottica ha lanciato 20 settimane corta per 600 dipendenti, consentendo turni dal lunedì al giovedì mantenendo lo stipendio.
Questi esperimenti sono stati accolti con interesse da altre realtà italiane, che monitorano da vicino i risultati per valutare se la settimana corta possa effettivamente tradursi in un vantaggio competitivo nel mercato del lavoro in Italia, spesso caratterizzato da un carico lavorativo intenso e da una cultura aziendale ancora tradizionalmente radicata nel lavoro a tempo pieno.
Vantaggi e limiti della settimana corta in Italia
Vantaggi della Settimana Corta | Svantaggi della Settimana Corta |
Miglioramento della produttività | Costi aggiuntivi per le aziende |
La riduzione dei giorni lavorativi può migliorare la produttività, riducendo i burnout e i cali di concentrazione. In Italia, sposta il focus dalla “presenza” alla performance. | Mantenere lo stesso stipendio con meno giorni di lavoro può comportare costi extra. Le piccole imprese italiane potrebbero avere difficoltà a coprire questi costi. |
Benessere e motivazione dei dipendenti | Possibile aumento dello stress da carico di lavoro |
La settimana corta riduce stress e assenteismo, favorendo un equilibrio vita-lavoro migliore, apprezzato soprattutto dalle nuove generazioni. | La necessità di completare le stesse mansioni in meno tempo può causare sovraccarico per alcuni lavoratori, specie nei settori ad alta intensità. |
Maggiore fidelizzazione e attrattività | Settori meno adatti alla settimana corta |
Le aziende che adottano la settimana corta risultano più attrattive per i talenti e riducono il turnover, un beneficio strategico per le imprese, non solo italiane. | Settori come sanità, ristorazione e commercio richiedono una presenza continua, e ridurre i giorni lavorativi potrebbe compromettere la qualità del servizio. |
E all’estero?
Paesi come l’Islanda e la Spagna hanno già sperimentato questo sistema. Altre nazioni si stanno affacciando verso quelllo che probabilmente sarà il futuro del lavoro.
Un progetto pilota è allo studio per le aziende britanniche. L’Islanda ha sperimentato il modello con una vasta gamma di dipendenti del settore pubblico. I risultati hanno confermato che la riduzione dell’orario di lavoro ha portato a una maggiore efficienza, con dipendenti più soddisfatti e meno soggetti a stress.
Queste esperienze dimostrano che il modello della settimana corta, se adattato in modo strategico, può rappresentare un’opportunità per aumentare la competitività anche nel contesto italiano, dove un modello di lavoro più flessibile potrebbe rispondere meglio alle esigenze di mercato e ai cambiamenti culturali.
L’adozione della settimana corta con il supporto della tecnologia
I gestionali HR sono degli strumenti sempre più presenti nelle imprese italiane a supporto del miglioramento delle politiche aziendali a favore dei lavoratori. Questi software svolgono una funziona estremamente importante nelle fase di introduzione di nuove linee guida aziendali e di monitoraggio.
Il modulo Presenze di evohrp, il gestionale HR sviluppato da Dynast, è stato progettato per adattarsi perfettamente a politiche orarie diverse, inclusa la settimana corta, permettendo agli HR manager di monitorare le ore lavorate e gestire le presenze in modo ottimale.
Ogni azienda può avere esigenze uniche per la settimana corta, in base alle proprie guidelines e alla struttura organizzativa. evohrp permette di configurare il modulo Presenze per adattarsi a qualsiasi schema orario, che si tratti di una settimana di quattro giorni con orario ridotto o di giornate da dieci ore. Gli HR manager possono definire regole specifiche per il conteggio delle ore e il calcolo delle presenze, semplificando così la gestione della settimana corta e garantendo un controllo preciso sulle ore lavorate.
Oltre alla gestione delle presenze, evohrp consente di tracciare l’andamento delle performance dei dipendenti, permettendo alle aziende di valutare in tempo reale l’impatto della settimana corta sul livello di produttività. Grazie a report avanzati e dashboard intuitive, gli HR manager possono analizzare l’efficacia della nuova organizzazione lavorativa e apportare eventuali modifiche per migliorare i risultati.
Implementare la settimana corta in Italia richiede strumenti HR flessibili e personalizzabili. Ecco perché molte aziende stanno scegliendo evohrp per ottimizzare la gestione delle presenze e favorendo un ambiente di lavoro che bilanci produttività e benessere.
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